domenica 16 settembre 2007

Il trucco c’è ma non si vede

Ad un corso, qualche anno fa, ho sentito un Make-up Artist che diceva ad una sua interlocutrice: “Sai perché il trucco si chiama trucco? Perché c’è ma non si vede!”. Voleva così spiegare che i trucchi calcati, esagerati, sono per lo spettacolo, per le passerelle e i giornali. Ma la donna vera, quella che vive in mezzo alla gente normale, la donna che lavora, segue la famiglia, lava i piatti e esce la sera con gli amici, ecco, lei dovrebbe avere un trucco più che mai naturale.
Personalmente mi trova d’accordo. Il trucco non deve essere esagerato: bastano pochi accorgimenti ma ben studiati. Ad esempio, un errore che fanno molte è cercare di coprire i difetti: con il make-up non bisogna coprire i difetti, bisogna sottolineare ed enfatizzare i pregi.
In fondo, non era Marziale che nei suoi Epigrammi scriveva:

“La farina di fave con cui tenti
Di celare le rughe del tuo ventre,
Polla, può darla a bere al tuo bellico,
alla mia bocca no. Un imbruttimento
Minimo dopotutto, è meglio appaia:
La copertura enormizza la piaga.”

Forse anche lui era un Make-Up Artist…

1 commento:

ilgrillosparlante ha detto...

Credo che il trucco, così come il profumo possa essere paragonato ad una ricetta. Cosa vuoi esaltare? Cosa vuoi sottolineare? A volte sono gli accostameni simili a deliziare il palato. Altre volte sono gli estremi e gli opposti a far sussultare il palato con sublimi sensazioni. Che tu segua la semplicità o la complessità non è mai un solo sapore che trionfa sull'altro ma è il mix sapiente degli ingredienti. Ciò a cui bisogna mirare è l'equilibrio.