Alzi la mano chi non ha mai sentito parlare di Coco Chanel! Che, in realtà, si chiamava Gabrielle e non Coco: questo “nomignolo” le venne affibbiato dai suoi molti fans quando ancora lei sognava di diventare una cantante. Per perseguire questo obbiettivo, cantava nei locali – non proprio di prim’ordine – arie leggere che facevano molto divertire il pubblico. Tra le canzoni del suo repertorio ve n’erano due che s’accomunavano per la sonorità del ritornello: in “Ko Ko Ri Ko” la nostra mademoiselle Gabrielle imitava il verso di un gallo e in “Qui qu’a vu Coco dans l’Trocadéro?” raccontava le disavventure di una giovane donna che ha perso il suo cane in un giardino. Fatto sta che tra KoKo e Coco, questo risultò essere il soprannome con cui poi il mondo imparò a conoscerla (sebbene a lei non piacesse molto…).
La maison Chanel non appartiene a quella lunga lista di case che ad ogni stagione escono sul mercato con una nuova fragranza, anzi, si fa presto ad elencare la sua produzione:
N° 5 - 1921
N° 19 - 1970
Cristalle - 1974
Coco - 1979
Allure - 1996
Coco Mademoiselle - 2001
Chance - 2002
Allure Sensuelle – 2005
Ricordiamoci che Coco nasce nel 1883 e muore nel 1971 quindi la maggior parte delle fragranze Chanel sono postume.
Ma, a mio avviso, la maison ha fatto un ottimo lavoro rimanendo fedele all’imput dato dalla grande donna che fu Gabrielle. Se è vero infatti che sia il N° 5 che il N° 19, come si suol dire, hanno un perché, l’hanno in verità anche le fragranze successive.
Il N° 5 ha, dietro la sua creazione, una serie notevole di leggende… ma si sa, che dietro ogni leggenda sta un pezzetto di verità. Certo è che il 5 era il numero fortunato di Coco, donna estremamente superstiziosa, e 5 era anche il numero impresso sul flaconcino che conteneva il prezioso liquido quando, recatasi dal maestro naso Ernest Beaux, si trovò di fronte a tutta una serie di boccette identiche che si differenziavano solo dal numero sull’etichetta. Si dice anche che il packaging richiami le finestre del convento-orfanotrofio in cui fu ospitata da piccola e che erano, appunto, tutte bianche con una fine cornice nera. L’uscita di una simile fragranza fece scalpore: in un’epoca in cui i profumi, estremamente corposi e ricchi, erano contenuti in flaconi pomposi di alabastro, ceramica, vetri lavorati ecc., il N° 5 propone una fragranza aldeidata (la prima nella storia) contenuta in un involucro di vetro trasparente dalle linee pulite, sobrie, quasi un flacone da farmacia. Deciso distacco anche dalla tradizione dei nomi dati ai profumi: quando in giro si trovavano prodotti dai nomi impossibili tipo “Rugiada di un mattino d’estate nel giardino segreto” ecco un secco “N° 5”. Certo non si può dire che la nostra mademoiselle Coco non avesse coraggio……
N° 19 invece, richiama il giorno in cui Coco Chanel è nata: il 19 agosto.
Nella sua vita, nulla è lasciato al caso e quindi, la maison continua questa tradizione anche dopo la scomparsa della sua fondatrice:
Cristalle vuole richiamare la purezza, intesa come freschezza e purezza d’animo, di spirito, che Coco apprezzava così tanto nelle persone.
La fragranza Coco, è un omaggio alla donna che Chanel fu: estremamente minimalista e pulita nelle forme e nei rapporti quanto legata al lusso e all’opulenza. All’apparenza due mondi e due modi di essere diametralmente opposti ma che si sono incontrati in Gabrielle creando un personaggio assolutamente unico nel suo genere.
Coco Mademoiselle poi, volle essere una rivisitazione moderna del suo carattere.
Allure… Mademoiselle Coco soleva dire che nella vita bisogna avere “allure”, ovvero fascino, personalità, quel qualcosa che ti rende unica e ti fa emergere dalla massa.
Allure Sensuelle richiama ovviamente la stessa idea, in chiave totalmente sensuale, deduttiva.
Chance infine, è un omaggio ad una delle “fix” di Gabrielle: ripeteva in continuazione che ognuno nella vita ha la sua “chance”, la sua opportunità: sta a noi saperla cogliere o meno e sapercela giocare. Lei aveva avuto la capacità di riconoscerla e coglierla. E questa fragranza vuole dare la possibilità a tutte le donne di riuscire a cogliere la loro.
Insomma…. Non c’è che dire: complimenti alla maison Chanel! E ricordate che la classe non è acqua, non sono molte le case che producono un qualcosa che abbia una storia…..
La maison Chanel non appartiene a quella lunga lista di case che ad ogni stagione escono sul mercato con una nuova fragranza, anzi, si fa presto ad elencare la sua produzione:
N° 5 - 1921
N° 19 - 1970
Cristalle - 1974
Coco - 1979
Allure - 1996
Coco Mademoiselle - 2001
Chance - 2002
Allure Sensuelle – 2005
Ricordiamoci che Coco nasce nel 1883 e muore nel 1971 quindi la maggior parte delle fragranze Chanel sono postume.
Ma, a mio avviso, la maison ha fatto un ottimo lavoro rimanendo fedele all’imput dato dalla grande donna che fu Gabrielle. Se è vero infatti che sia il N° 5 che il N° 19, come si suol dire, hanno un perché, l’hanno in verità anche le fragranze successive.
Il N° 5 ha, dietro la sua creazione, una serie notevole di leggende… ma si sa, che dietro ogni leggenda sta un pezzetto di verità. Certo è che il 5 era il numero fortunato di Coco, donna estremamente superstiziosa, e 5 era anche il numero impresso sul flaconcino che conteneva il prezioso liquido quando, recatasi dal maestro naso Ernest Beaux, si trovò di fronte a tutta una serie di boccette identiche che si differenziavano solo dal numero sull’etichetta. Si dice anche che il packaging richiami le finestre del convento-orfanotrofio in cui fu ospitata da piccola e che erano, appunto, tutte bianche con una fine cornice nera. L’uscita di una simile fragranza fece scalpore: in un’epoca in cui i profumi, estremamente corposi e ricchi, erano contenuti in flaconi pomposi di alabastro, ceramica, vetri lavorati ecc., il N° 5 propone una fragranza aldeidata (la prima nella storia) contenuta in un involucro di vetro trasparente dalle linee pulite, sobrie, quasi un flacone da farmacia. Deciso distacco anche dalla tradizione dei nomi dati ai profumi: quando in giro si trovavano prodotti dai nomi impossibili tipo “Rugiada di un mattino d’estate nel giardino segreto” ecco un secco “N° 5”. Certo non si può dire che la nostra mademoiselle Coco non avesse coraggio……
N° 19 invece, richiama il giorno in cui Coco Chanel è nata: il 19 agosto.
Nella sua vita, nulla è lasciato al caso e quindi, la maison continua questa tradizione anche dopo la scomparsa della sua fondatrice:
Cristalle vuole richiamare la purezza, intesa come freschezza e purezza d’animo, di spirito, che Coco apprezzava così tanto nelle persone.
La fragranza Coco, è un omaggio alla donna che Chanel fu: estremamente minimalista e pulita nelle forme e nei rapporti quanto legata al lusso e all’opulenza. All’apparenza due mondi e due modi di essere diametralmente opposti ma che si sono incontrati in Gabrielle creando un personaggio assolutamente unico nel suo genere.
Coco Mademoiselle poi, volle essere una rivisitazione moderna del suo carattere.
Allure… Mademoiselle Coco soleva dire che nella vita bisogna avere “allure”, ovvero fascino, personalità, quel qualcosa che ti rende unica e ti fa emergere dalla massa.
Allure Sensuelle richiama ovviamente la stessa idea, in chiave totalmente sensuale, deduttiva.
Chance infine, è un omaggio ad una delle “fix” di Gabrielle: ripeteva in continuazione che ognuno nella vita ha la sua “chance”, la sua opportunità: sta a noi saperla cogliere o meno e sapercela giocare. Lei aveva avuto la capacità di riconoscerla e coglierla. E questa fragranza vuole dare la possibilità a tutte le donne di riuscire a cogliere la loro.
Insomma…. Non c’è che dire: complimenti alla maison Chanel! E ricordate che la classe non è acqua, non sono molte le case che producono un qualcosa che abbia una storia…..